martedì 21 maggio 2013
Gli intervalli sulla chitarra
veniamo innanzi tutto alla definizione di intervallo:
l'intervallo non è altro che la ditanza tra due note...
esempio la distanza tra DO e RE è di un tono oppure di due semitoni
.......immaginate a un tono come una mela e un semitono come una mezza mela....
Due mezze mele fanno una mela :) quindi due semitoni fanno un tono :) easy!!!
Per calcolare l'intervallo non basta semplicemente dire la distanza, bisogna anche classificarlo come ad esempio dire se l'intervallo e' maggiore, minore, aumentato, giusto, in pratica per tornare al nostro esempio sarebbe come specificare se la nostra mela è matura acerba marcia ecc.....ecc.....
Per facilitare il tutto qui di seguito posto una tabella sugli intervalli dove viene chiarita la distanza in semitoni, più il tipo di intervallo:
Veniamo al dunque tra DO e DO# c'é un intervallo di seconda minore,
mentre tra DO e RE l'intervallo (la distanza) è di una seconda maggiore
ovvero due semitoni (che sono anche un tono).
ATTENZIONE...come spero saprete non esiste il MI# così come il SI#
dai davvero? ve ne siete accorti che in questo specchietto manca il MI#?
Per fare un esempio pratico se notate la tastiera del pianoforte i tasti neri sono i diesis e i bemolle e se notere ci sono delle zone della tastiera dove non ci sono tasti neri....bene guarda caso i tasti neri mancano tra il MI ed il FA e tra il SI e il DO.
Se volete un consiglio imparate questo specchietto a memoria perchè vi tornerà utile per un sacco di cose: cotruzione degli accordi, scale, e anche, udite udite, anche per settare il vostro harmonizer, eh già, come imposterete il vostro multieffetto in modo che vi suoni una quarta sopra?
semplice impostate 5 semitoni ed il gioco ' fatto :)
ERRORE COMUNE.......per calcolare l'intervallo tra MI e LA devo tener conto della scala di MI?
NOOOOOOOO
basta semplicemente calcolare
MI FA FA# SOL SOL# LA
1 2 3 4 5
ecco cinque semitoni....quindi l'intervallo tra un MI ed un LA sono cinque semitoni, che corrispondono ad una QUARTA GIUSTA.....
l'intervallo non è altro che la ditanza tra due note...
esempio la distanza tra DO e RE è di un tono oppure di due semitoni
.......immaginate a un tono come una mela e un semitono come una mezza mela....
Due mezze mele fanno una mela :) quindi due semitoni fanno un tono :) easy!!!
Per calcolare l'intervallo non basta semplicemente dire la distanza, bisogna anche classificarlo come ad esempio dire se l'intervallo e' maggiore, minore, aumentato, giusto, in pratica per tornare al nostro esempio sarebbe come specificare se la nostra mela è matura acerba marcia ecc.....ecc.....
Per facilitare il tutto qui di seguito posto una tabella sugli intervalli dove viene chiarita la distanza in semitoni, più il tipo di intervallo:
NOTE | DISTANZA | TIPOLOGIA | ||
SEMITONI | INTERVALLO | |||
DO | DO# | 1 | SECONDA MINORE | |
DO | RE | 2 | SECONDA MAGGIORE | |
DO | RE# o mib | 3 | SECONDA AUMENTATA | o terza minore |
DO | MI | 4 | TERZA MAGGIORE | |
DO | FA | 5 | QUARTA GIUSTA | |
DO | FA# o sol b | 6 | QUARTA AUMENTATA | o quinta diminuita |
DO | SOL | 7 | QUINTA GIUSTA | |
DO | SOL# o la b | 8 | QUINTA AUMENTATA | o sesta minore |
DO | LA | 9 | SESTA MAGGIORE | |
DO | LA# o si b | 10 | SETTIMA MINORE | |
DO | SI | 11 | SETTIMA MAGGIORE | |
DO | DO | 12 | OTTAVA GIUSTA | |
ATTENZIONE...come spero saprete non esiste il MI# così come il SI#
dai davvero? ve ne siete accorti che in questo specchietto manca il MI#?
Per fare un esempio pratico se notate la tastiera del pianoforte i tasti neri sono i diesis e i bemolle e se notere ci sono delle zone della tastiera dove non ci sono tasti neri....bene guarda caso i tasti neri mancano tra il MI ed il FA e tra il SI e il DO.
Se volete un consiglio imparate questo specchietto a memoria perchè vi tornerà utile per un sacco di cose: cotruzione degli accordi, scale, e anche, udite udite, anche per settare il vostro harmonizer, eh già, come imposterete il vostro multieffetto in modo che vi suoni una quarta sopra?
semplice impostate 5 semitoni ed il gioco ' fatto :)
ERRORE COMUNE.......per calcolare l'intervallo tra MI e LA devo tener conto della scala di MI?
NOOOOOOOO
basta semplicemente calcolare
MI FA FA# SOL SOL# LA
1 2 3 4 5
ecco cinque semitoni....quindi l'intervallo tra un MI ed un LA sono cinque semitoni, che corrispondono ad una QUARTA GIUSTA.....
domenica 19 maggio 2013
FABIO ROSSI - Live Teatro Moderno Tegoleto (Ar)
Sessione fotografica del live svoltosi al teatro moderno
di Tegoleto (AR)
DANIELE SCIACCA - MIR - tour
Un ringraziamento particolare a Gabriele Polverini per lo splendido duetto finale
Memorizzare le note su tutto il manico della chitarra
Con una breve premessa introduco il mio post avente come scopo di dare qualche dritta a chi si trova in difficoltà con la sei corde:
-non sono un chitarrista professionista nel vero senso della parola, questo che leggerete qui è solo uno dei numerosi modi che esistono per imparare, nessuna verità assoluta quindi, ma solo e semplicemente dei consigli, detto questo veniamo al dunque.
Quanti di voi chitarristi conoscono alla perfezione il manico della propria chitarra, quanti sono in grado di sapere dove si trova una determinata nota sulla tastiera?
avete dei punti oscuri del manico dove non capite che note ci sono?
ecco un piccolo trucchetto, in questo caso ci viene incontro la geometria, ovvero attraverso dei semplici triangoli virtuali saremo in grado di sapere esattamente dove si trova una determinata nota lungo tutto il manico del nostro strumento.
Partiamo sulla sesta corda e vediamo......
ad esempio cerchiamo la nota FA (F in inglese) nelle prime posizioni
Con lo stesso principio potremo trovare le altre note, ad esempio: basterà spostarsi al terzo tasto della sesta corda per trovare la nota SOL (G) ...il relativo triangolo verrà semplicemente spostato mantenendo la stessa geometria e forma.
Adesso lo stesso trucco per la quinta corda sempre sul nostro FA (F):
Un esercizio utilissimo è quello di scegliere una nota, verificare con questo sistema dove si trova sulla tasiera, memorizzare esattamente i nostri triangoli, impostare un metronomo a velocità ridotta ad esempio 60 bpm e ad ogni battito suonare la nota selezionata, procedere suonando la stessa nota lungo tutto il manico.
-non sono un chitarrista professionista nel vero senso della parola, questo che leggerete qui è solo uno dei numerosi modi che esistono per imparare, nessuna verità assoluta quindi, ma solo e semplicemente dei consigli, detto questo veniamo al dunque.
Quanti di voi chitarristi conoscono alla perfezione il manico della propria chitarra, quanti sono in grado di sapere dove si trova una determinata nota sulla tastiera?
avete dei punti oscuri del manico dove non capite che note ci sono?
ecco un piccolo trucchetto, in questo caso ci viene incontro la geometria, ovvero attraverso dei semplici triangoli virtuali saremo in grado di sapere esattamente dove si trova una determinata nota lungo tutto il manico del nostro strumento.
Partiamo sulla sesta corda e vediamo......
ad esempio cerchiamo la nota FA (F in inglese) nelle prime posizioni
Con lo stesso principio potremo trovare le altre note, ad esempio: basterà spostarsi al terzo tasto della sesta corda per trovare la nota SOL (G) ...il relativo triangolo verrà semplicemente spostato mantenendo la stessa geometria e forma.
Adesso lo stesso trucco per la quinta corda sempre sul nostro FA (F):
Un esercizio utilissimo è quello di scegliere una nota, verificare con questo sistema dove si trova sulla tasiera, memorizzare esattamente i nostri triangoli, impostare un metronomo a velocità ridotta ad esempio 60 bpm e ad ogni battito suonare la nota selezionata, procedere suonando la stessa nota lungo tutto il manico.
Fabio Rossi Live with Angelflesh (death metal coverband)
foto scattate durante l'esibizione live con la band
Angelflesh (death metal coverband)
Rockhighland pub di Arezzo maggio 2012
LIBRO IBANEZ THE UNTOLD STORY
Ibanez
è uno dei produttori più conosciuti e rispettati di chitarre e
accessori del pianeta elettriche e acustiche, ma c'è sempre stato un alone di mistero che circonda la sua storia.
Questo
nuovo libro di Ibanez prodotto da Paul Specht con il contributo di
Michael Wright e Jim Donahue racconta la storia da quando Hoshino ha
iniziato l'importazione di Salvador acustica Ibanez dalla Spagna nel
1929.
La
storia dell'ascesa di Ibanez: partita per essere un esportatore di chitarre
poco costose fatte da Tokyo Sound and Kuroyanagi Gakki sino a diventare un
produttore di strumenti in grado di competere con quelli delle migliori
marche degli Stati Uniti come Fender, Jackson, Kramer ecc...ecc...
Ho
apprezzato in particolare i capitoli dedicati ai modelli originali che
Ibanez ha iniziato ad introdurre negli anni 80.
Questa è solo una parte della storia, il libro mostra anche chitarre acustiche, bassi, modelli a 7 corde, amplificatori ed effetti.
Questa è solo una parte della storia, il libro mostra anche chitarre acustiche, bassi, modelli a 7 corde, amplificatori ed effetti.
Ricco di foto (molte delle quali non sono mai state
rese pubbliche), questo libro interessante e molto istruttivo merita
sicuramente un posto nella biblioteca di ogni appassionato.
Ibanez Prestige - behind the scenes
Amate, criticate, odiate e osannate, che se ne voglia o no tutti i chitarristi rock metal non possono evitare
almeno una volta di valutare l'acquisto di una chitarra della nota casa Giapponese.
Ecco un interessante video trovato su youtube che mostra il "dietro le quinte" sulla costruzione di un Ibanez prestige:
Ecco un interessante video trovato su youtube che mostra il "dietro le quinte" sulla costruzione di un Ibanez prestige:
Set-up Ibanez tube screamer
Ecco un bel video che mette a confronto due modelli di ibanez tube screamer: quello classico e l'edizione anniversary.
Un must nel set-up di ogni chitarrista rock, il Tubescreamer resta riconoscibile per quel suo suono caldo, improntato sulle frequenze medie, ottimo tanto per sporcare un suono pulito quanto per spingere ulteriormente un suono già distorto, io per esempio lo uso per questa casistica.
sabato 18 maggio 2013
Fabio Rossi live with Fahrenheit Band
Foto gentilmente scattate da Ilaria L.
prima del Live con la band
Fahrenheit
Gennaio 2013 Bibbiena-Ar
RECENSIONE IBANEZ JPM2
Passiamo a parlare di una delle mie chitarre preferite l'IBANEZ modello John Petrucci colorazione P2.
Questa chitarra sin dalla sua uscita turbava i miei sogni, complice la combinazione elegante di colori (a differenza del modello P1 che trovavo un po' troppo pacchiano).
Acquistata nel 2010 da un tizio che secondo me non gli importava un cavolo di avere tra le mani un meraviglioso gioiellino amato e ricercato dai collezionisti ibanez.
Appena infatti tornai a casa con questa stupenda sei corde volai letteralmente nel bidone ponte e leva del vibrato che erano sporchi e pesantemente ossidati producendo dei brutti rumori durante la prova dello strumento.
Ordinai quindi su e-bay il ponte originale e dopo due giorni di pulizia totale con appositi prodotti riportai il tutto all'antico splendore.....
Poi feci fare un controllo generale da un famoso liutaio e qualche mese dopo come per uno scherzo del destino John Petrucci in persona teneva un meet & greet a Bologna.
Ottima occasione per non farsi scappare un autografo sul retro della paletta della Chitarra.
Ma adesso vediamo qualche dettaglio tecnico:
Il body è in tiglio con la classica forma RG manico in acero e tastiera in palissandro a 24 tasti.
Il binding attorno al manico è bianco, i tasti sono 24 di scala 25,5.
I segnatasti sono off-set, spostati verso la parte superiore.
Il ponte è un Lo-Pro Edge su licenza Floyd Rose, tutto l'hardware è nero.
I pick-up sono DiMarzio: Steve's Special al ponte ed Air Norton al manico avvitati direttamente sul body
Il selettore è a tre posizioni.
Il manico è totalmente custom, ovvero è stato studiato e realizzato dalla Ibanez proprio per vestire questo strumento.
Come suona?
bene, ovvero, i pick up direttamente montati ed avvitai sul corpo contribuiscono con il distorto a dare una sonorità molto calda e profonda, mai troppo cupa e scura.
Una cosa che mi ha meravigliato sono i puliti, con il selettore in posizione centrale il suono è molto accattivante, etereo, simili ai puliti che potete ascoltare su Images and Words.
Pregi: chitarra leggera con una bella personalità sia a livello estetico che di sound, strumento versatile quanto basta per spaziare dal rock pop, hard rock, metal, metal estremo, sino alla fusion .....mentre per il rock blues ci sarebbe da discutere.
Difetti: L'unico che posso citare è che questo modello assieme alle Vai è molto ricercato e per questo il prezzo dell'usato è veramente troppo elevato rispetto alla qualità estetica dello strumento usato proposto in vendita, mi spiego meglio, girando in vari negozi mi son capitate delle JPM per cui mi avevano chiesto 1300 euri ....peccato che dette chitarre avessero dei body letteralmente scazzottati.. ammaccature e vistose mancanze di vernice sulla parte frontale del body, harware ormai marrone, manico incurvato. selettori dei pickup e potenziometri rumorosi.
qui sotto l'evoluzione nelle colorazioni del modello JPM nel corso degli anni , in alto la colorazione P1 sino all'ultima in basso la P4
Questa chitarra sin dalla sua uscita turbava i miei sogni, complice la combinazione elegante di colori (a differenza del modello P1 che trovavo un po' troppo pacchiano).
Acquistata nel 2010 da un tizio che secondo me non gli importava un cavolo di avere tra le mani un meraviglioso gioiellino amato e ricercato dai collezionisti ibanez.
Appena infatti tornai a casa con questa stupenda sei corde volai letteralmente nel bidone ponte e leva del vibrato che erano sporchi e pesantemente ossidati producendo dei brutti rumori durante la prova dello strumento.
Ordinai quindi su e-bay il ponte originale e dopo due giorni di pulizia totale con appositi prodotti riportai il tutto all'antico splendore.....
Poi feci fare un controllo generale da un famoso liutaio e qualche mese dopo come per uno scherzo del destino John Petrucci in persona teneva un meet & greet a Bologna.
Ottima occasione per non farsi scappare un autografo sul retro della paletta della Chitarra.
Ma adesso vediamo qualche dettaglio tecnico:
Il body è in tiglio con la classica forma RG manico in acero e tastiera in palissandro a 24 tasti.
Il binding attorno al manico è bianco, i tasti sono 24 di scala 25,5.
I segnatasti sono off-set, spostati verso la parte superiore.
Il ponte è un Lo-Pro Edge su licenza Floyd Rose, tutto l'hardware è nero.
I pick-up sono DiMarzio: Steve's Special al ponte ed Air Norton al manico avvitati direttamente sul body
Il selettore è a tre posizioni.
Il manico è totalmente custom, ovvero è stato studiato e realizzato dalla Ibanez proprio per vestire questo strumento.
Come suona?
bene, ovvero, i pick up direttamente montati ed avvitai sul corpo contribuiscono con il distorto a dare una sonorità molto calda e profonda, mai troppo cupa e scura.
Una cosa che mi ha meravigliato sono i puliti, con il selettore in posizione centrale il suono è molto accattivante, etereo, simili ai puliti che potete ascoltare su Images and Words.
Pregi: chitarra leggera con una bella personalità sia a livello estetico che di sound, strumento versatile quanto basta per spaziare dal rock pop, hard rock, metal, metal estremo, sino alla fusion .....mentre per il rock blues ci sarebbe da discutere.
Difetti: L'unico che posso citare è che questo modello assieme alle Vai è molto ricercato e per questo il prezzo dell'usato è veramente troppo elevato rispetto alla qualità estetica dello strumento usato proposto in vendita, mi spiego meglio, girando in vari negozi mi son capitate delle JPM per cui mi avevano chiesto 1300 euri ....peccato che dette chitarre avessero dei body letteralmente scazzottati.. ammaccature e vistose mancanze di vernice sulla parte frontale del body, harware ormai marrone, manico incurvato. selettori dei pickup e potenziometri rumorosi.
qui sotto l'evoluzione nelle colorazioni del modello JPM nel corso degli anni , in alto la colorazione P1 sino all'ultima in basso la P4
RECENSIONE POD HD400
Il Pod HD400 è il centro della linea della linea POD HD, si pone infatti tra il più economico 300 e il costoso 500.
La linea HD è la nuova versione di Line 6 amp modeling e il numero di amplificatori risulta enormemente ridotto (soltanto... 16), ma aumentano le emulazioni di stompbox ed effetti per la chitarra e finalmente un pitch shifter intelligente !!!!
A completare il tutto anche un looper (il tempo di loop varia a seconda del modello.
Il numero degli amplificatori e la qualità degli effetti consente di coprire tutti i generi musicali, dal pop anni 80 al rock blues al new metal sino alle cose più estreme.
La macchina ha un ottimo rapporto qualità prezzo ed è molto utile per tutte quelle situazioni "live mordi e fuggi".
La tecnologia serve a creare innovazione ma anche delle valide alternative, tutti vorrebbero il live rig di The Edge o di Steve Lukather, pochi potrebbero permetterselo e sarebbero in grado di settare al meglio i vari parametri e di trasportare pesanti rack.
Qui abbiamo degli ottimi suoni con peso e dimensioni contenute, e una macchina robusta!!
Se dovessi scegliere opterei per HD 400 evitando sia di prendere il modello base ma anche di spendere eurozzi in più per avere solo un pò più di secondi di loop e qualche preset....
La linea HD è la nuova versione di Line 6 amp modeling e il numero di amplificatori risulta enormemente ridotto (soltanto... 16), ma aumentano le emulazioni di stompbox ed effetti per la chitarra e finalmente un pitch shifter intelligente !!!!
A completare il tutto anche un looper (il tempo di loop varia a seconda del modello.
Il numero degli amplificatori e la qualità degli effetti consente di coprire tutti i generi musicali, dal pop anni 80 al rock blues al new metal sino alle cose più estreme.
La macchina ha un ottimo rapporto qualità prezzo ed è molto utile per tutte quelle situazioni "live mordi e fuggi".
La tecnologia serve a creare innovazione ma anche delle valide alternative, tutti vorrebbero il live rig di The Edge o di Steve Lukather, pochi potrebbero permetterselo e sarebbero in grado di settare al meglio i vari parametri e di trasportare pesanti rack.
Qui abbiamo degli ottimi suoni con peso e dimensioni contenute, e una macchina robusta!!
Se dovessi scegliere opterei per HD 400 evitando sia di prendere il modello base ma anche di spendere eurozzi in più per avere solo un pò più di secondi di loop e qualche preset....
Biografia Fabio Rossi
Fabio Rossi nato ad Arezzo il 26-08-1971 inizia a suonare chitarra classica all'età di 18 anni con il maestro Carlo Schiavone.
A 21 anni appena acquistato la sua prima elettrica si iscrive alla scuola di musica Lizard di Fiesole frequentando il corso di chitarra rock metal tenuto da Giacomo Castellano (famoso session man italiano).
Successivamente prende lezioni private da Michael Mellner (altro insegnante lizard).
Nel corso degli anni suona con numerose band underground del panorama musicale aretino e partecipa a seminari stage e master class con molti chitarristi internazionali:
Oggi Fabio Rossi svolge la professione di impiegato e collabora come chitarrista con il cantautore aretino Daniele Sciacca seguendolo nel tour di MIR.
A 21 anni appena acquistato la sua prima elettrica si iscrive alla scuola di musica Lizard di Fiesole frequentando il corso di chitarra rock metal tenuto da Giacomo Castellano (famoso session man italiano).
Successivamente prende lezioni private da Michael Mellner (altro insegnante lizard).
Nel corso degli anni suona con numerose band underground del panorama musicale aretino e partecipa a seminari stage e master class con molti chitarristi internazionali:
- Massimo Varini
- Brett Garsed
- Scott Henderson
- Frank Gambale
- John Petrucci
- Paul Gilbert
- Jeff Loomis
Oggi Fabio Rossi svolge la professione di impiegato e collabora come chitarrista con il cantautore aretino Daniele Sciacca seguendolo nel tour di MIR.
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