domenica 30 giugno 2013

RECENSIONE STEVE VAI "ALIEN MASTERCLASS" 21 GIUGNO 2013 PRATO

La serata organizzata dal Keller Platz ha sostanzialmente mantenuto le aspettative , con "l'alieno" che ha suonato alcune sue canzoni ed ha parlato di tante cose, poche le discussioni sulla tecnica chitarristica, anzi Steve ha tenuto  una masterclass sulla filosofia musicale, una lezione non banale e noiosa, parole dirette semplici che hanno catturato l'interesse del pubblico....non sono mancate le battute, gli aneddoti.




 Appena terminato il primo pezzo Steve si siede e parla della sua vita,  di quando ha iniziato a suonare la chitarra e di quando  appena dodicenne  prendeva lezioni da Joe Satriani, a quell'epoca ci dice,  Joe era già un talentuoso chitarrista  che riusciva a far suonare in maniera "musicale" anche gli esercizi più meccanici e noiosi.
Joe  più grande di quattro anni veniva visto da Steve come un vero e proprio un mito.
Il discorso poi casca inevitabilmente sul periodo Berkeley e sull'esperienza con Frank Zappa, a detta di Steve una cosa che ha letteralmente condizionato il suo approccio verso la musica....in questo frangente descrive al pubblico di come Frank mollava tutto e tutti quando aveva un ispirazione, un idea che poteva trasformare in musica, seguendo e focalizzando ciò che aveva in mente, quasi staccando la spina dal resto del mondo.
Steve all'epoca ancora inesperto vedendo questo tipo di approccio  credeva che questa metodologia di lavoro fosse la normalità ...senza rendersi conto che invece aveva davanti a se un genio......facendo così suo questo approccio che inevitabilmente ha condizionato ed ha contribuito a creare il  grande chitarrista che oggi abbiamo davanti!!!!


La discussione slitta poi su qualche aneddoto, tipo il  motivo per cui veniva definito un chitarrista diabolico.....per uno strano gioco di numeri Steve ricorda al pubblico che ha compiuto 6 anni il giorno 6 giugno 1966. Come se non bastasse nel 1986 viene scritturato nel film Mississipi Adventure con il ruolo di un chitarrista inviato dal demonio che sfida a duello un ragazzino per prenderne l'anima.
Questi fatti  (la data di nascita e il film) assieme alla sua tecnica fuori dal comune hanno fatto si che attorno a lui si sviluppassero un sacco di dicerie e leggende metropolitane che non hanno però influenzato l'ascesa del chitarrista verso l'olimpo del rock.

Arriva poi il discorso su David Lee Roth, sul trovarsi letteralmente catapultato in un universo patinato e glamour:  gli scatti  nelle riviste, le interviste, i pezzi trasmessi alla radio, i grandi concerti, i soldi, la fama, la gloria, il sesso e la droga.
Steve parla del suo "non rapporto" con le droghe proprio perchè vedeva con i suoi stessi occhi quanto bene funzionavano, stessa cosa per il sesso "sono sempre stato un gentiluomo!!!" dichiara "a differenza di David che all'epoca vedeva le donne come degli oggetti, come dei semplici corpi con cui accoppiarsi."



Inevitabilmente poi arrivano come di consueto le domande dai fan presenti:
Steve ci parla prima del set di corde che usa durante i tour, ovvero parte dalle 09 - 42 per poi arrivare nel mezzo delle tournee (quando la muscolatura delle dita è forte e potente) alle 010  - 57.

Scatta l'aneddoto della serata, Steve cinque anni prima si esibii a Firenze  durante il suo Tour, quella serata ricorda un fan fu un disastro totale dal punto di vista tecnico, la luce saltava in continuazione  ma il concerto fu portato a termine lo stesso con grande disinvoltura e maestria,
"avreste dovuto sentirmi dietro le quinte dopo il concerto" tuona Steve " sembravo mio padre quando era incazzato", e in un italiano con accento d'oltreoceano ci ricorda le parolacce che sentiva  da bambino  "ma porca puttana !!!!........porca miseria !!!!"

Arriva poi  il momento a mio avviso più intenso, Steve affronta il tema della musica in generale, di come quando noi pensiamo ad un progetto musicale, ad una singola idea la nostra mente inevitabilmente naviga, sogna e ci trasmette emozioni e queste emozioni sono "la meccanica dell'universo".
Ha parlato poi della percezione del reale da parte del singolo e di come essa produca degli individui diversi che sono un universo a se stante, una realtà unica.....di come la musica possa e debba essere veicolo d'unione e un linguaggio universale.
Di come è impossibile  fornire ricette particolari per tracciare strade  musicali adatte a tutti, dato che ognuno è una persona diversa dalle altre, una persona "unica".
Badate bene, dette e scritte così queste cose possono risultare scontate, quasi  come gli aforismi che si trovano in giro per il web, in realtà queste parole sono state il fulcro di tutta la serata:
Steve Vai ha parlato di cose che vanno al di la della pura tecnica chitarristica, il tutto con esempi reali imbracciando la chitarra,  affrontando il tema su come focalizzare gli obbiettivi, sull' ispirazione musicale ecc..ecc..
Non tralasciando poi che ha suonato dei brani accompagnato dalle basi musicali, e come ha suonato: feeling pazzesco, un controllo totale dello strumento, bending da urlo, un suono da far venire i brividi, la leva del vibrato che faceva "parlare" la chitarra.
Insomma una serata con un GENIO musicale del nostro tempo.






 






domenica 23 giugno 2013

SOGNI....

 
"Preferisco essere un sognatore fra i più umili, immaginando quel che avverrà, piuttosto che essere signore fra coloro che non hanno sogni e desideri."  Kahlil Gibran 
 
 
Io e Steve Vai  21 giugno 2013 Keller Platz 

PHOTOSESSION - FABIO ROSSI LIVE 22 GIUGNO 2013 Roma




STEVE VAI RIG RUNDOWN

 


www.premierguitar.com PG's Rebecca Dirks is on location at Steve Vai's Harmony Hut studio in Los Angeles. In this video, Steve shows you which of his signature Ibanez guitars he's taking out on tour and which made an appearance on his latest album, how he uses his signature Carvin Legacy Amps, and why the Axe-FX II has replaced most effects in his rig.


lunedì 17 giugno 2013

OGGETTI DEL DESIDERIO



IBANEZ 540 PII

Nata per estremizzare il progetto  540 ibanez decise di creare una chitarra con un look metal: riducendo il body, limando le curve e spingendosi oltre le palette reverse ideate dal competitor Jackson, creando così un vero e proprio corpo invertito.
Nel 1988 esce questo modello a cui la casa nipponica apporterà alcune variazioni nel corso dei due anni di produzione: tastiera a 22 o 24 tasti, doppio humbucker o humbucker e single coil, battibenna o body liscio.
Ibanez scelse un testimonial d'eccezione per presentare questo modello nei cataloghi di allora:
Alex Skolnick dei Testament.
Anche se non ci sarà un vero e proprio modello Skolnick l'immagine di questa chitarra è stata legata al virtuoso chitarrista americano, ed ancora oggi nei mercatini di usato viene erroneamente identificata in questa maniera.





L'idea era quella di creare una chitarra estremamente maneggevole, ma il mercato non accolse favorevolmente questo modello, le vendite furono scarse e all'epoca Ibanez aveva dei modeli di punta che vendevamo molto bene.
Fu così che la 540 PII venne tolta dalla produzione dopo appena tre anni dal debutto.
Ad oggi però questo modello è veramente ricercato dai collezionisti di tutto il mondo e quando si trova (cosa rara) viene venduto a delle cifre  che oscillano tra i 1200 e i 1800 euro.


Giravano voci ultimamente su una presunta rimessa in produzione di questo modello, con tanto di advertising che girava nel web.
Onestamente non so se si è trattato o meno di una bufala, ma fatto sta che Ibanez stessa ha smentito la notizia.


maggiori informazioni su questo modello le trovate qui


MEMORABILIA IBANEZ


LE CHITARRE DI PAMELINA

Forse non tutti sanno che un artista di nome Pamelina ha abbellito numerose chitarre con dei disegni meravigliosi.

Nel suo studio sono passate oltre 2000 sei corde di svariati marchi: da Ibanez a Washburn, Fender, Roscoe, Dean, BC Rich ecc...ecc...

Qui di seguito il link al suo sito

Bellissima la chitarra Ibanez che realizzò per  Jennifer Batten   (chitarrista di M. Jackson)



domenica 16 giugno 2013

FLYIN' IN A BLUE DREAM - GUITAR ADVERTISING

E' con un pizzico di nostalgia che posto queste vecchie immagini pubblicitarie.




RECENSIONE IBANEZ RG 2228 PRESTIGE

"Otto corde per domarli e nel buio incatenarli....."




Provato a  Music Italy  (Bologna) la otto corde RG 2228 white serie prestige: una chitarra veramente fuori dal comune.
Bellissima la combinazione del bianco con l'hardware nero e il manico in acero,  un mix di eleganza e raffinatezza, non banale e scontato, guardarlo in vetrina per credere.
Finiture ottime come ci ha abituato Ibanez con le serie prestige.



Il colore bianco con l'hardware nero e il manico in acero fa si che sia una chitarra che non passa inosservata.
La senzazione fin da subito appena imbracciata è di avere uno strumento totalmente diverso tra le mani rispetto ad una chitarra, anche per chi come me è abituato alle sette corde. Questa senzazione strana sparisce subito però appena si inizia a suonare.
Il body derivato dalla RG è molto ergonomico e confortevole, e  tiglio rende lo strumento leggero considerata la stazza della chitarra in questione.
Il manico è spaventoso per la comodità: sottilissimo, non faticoso, scorrevole, davvero stentavo a crederci.
La botta sonora che arriva è notevole sempre pulita e cristallina, i pick up EMG svolgono il loro compito in maniera più che ottima.
Unica piccola pecca riguarda le manopole tono/volume: possibile che nel 2013 una chitarra che costa quasi duemila euro deve avere i pomellini in plastica come la serie GIO?
Dai non scherzate e fate le cose per bene, chi spende questi soldi lo fa per avere come dice il nome uno strumento di serie prestige in ogni suo dettaglio !!!
Per il resto che devo dire: è uno strumento veramente bello e qualora avessi necessità di una otto corde non esiterei un attimo a farla entrare in casa mia.
Ibanez ha fatto del design moderno e dei manici da shredder il punto di forza e questo strumento non delude affatto.



Caratteristiche tecniche dello strumento da me provato



domenica 9 giugno 2013

JENNIFER BATTEN


Jennifer Batten (New York, 29 novembre 1957) è una chitarrista statunitense, divenuta famosa per la collaborazione nei tour con Michael Jackson (Bad World Tour, 1987-1989, Dangerous World Tour, 1992-1993 e HIStory World Tour 1996-1997).

Fin da piccola si avvicina alla musica ascoltando i Beatles, i quali saranno la sua principale fonte di ispirazione negli anni a venire. 

Quando la sorella maggiore di Jennifer porta a casa una chitarra lei, per gelosia, decide di imparare a suonare la chitarra. Nel 1979 si diploma al GIT di Hollywood e comincia a collaborare con alcuni artisti del calibro di Michael Sembello, Joe Diorio, Steve Trovato e Steve Lynch (Autograph). Da quest'ultimo apprende il tapping, tecnica che diventerà fondamentale nel suo stile. 

Nel 1986 la svolta: Steve Trovato, suo collega e amico insegnante al GIT, la avvisa che Michael Jackson sta preparando il tour mondiale di Bad, e lei si offre per il provino di chitarrista. Da sola, di fronte ad una videocamera, suona alcuni brani rock, jazz e funky, in più il famoso assolo di Beat It (registrato in studio da Eddie Van Halen). Il provino è superato...... non solo, la leggenda vuole che il giorno del provino Van Halen in persona era presente all'audizione, Jennfier era all'oscuro di tuto sino a quando appena terminato lui uscì fuori e si complimentò con lei per la splendida esecuzione.
Il brano in questione "beat it" presenta infatti un solo  di chitarra energico e istintivo tipico dello stile Van halen, carico di bending , tapping, fischi e slevate.




Secondo quanto da lei stessa dichiarato, quando le chiesero se avessero potuto “ritoccare” il suo look, lei rispose: “fate ciò che volete!”. Il risultato finale fu un personaggio dall'aspetto androgeno, con una enorme chioma di capelli biondo platino e vestita di pelle nera.



Nel frattempo grazie alla fama con Michael Jackson  IBANEZ inizia ad interessarsi a Lei e decide di ingaggiarla come testimonial per alcune pubblicità che appariranno nelle riviste specializzate come guitar player, guitar world, ecc...ecc...  Jennifer pubblicizza  le chitarre  serie S anche se non ci sarà mai un vero e proprio modello J.Batten in commercio.



Nel 1989 inizia a lavorare ad un suo progetto solista, dal titolo Above, Below and Beyond, che vedrà la luce nel 1992, nel periodo in cui lei si trova impegnata con Michael Jackson nel Dangerous World Tour. 



L'album racchiude un miscuglio di vari generi musicali: rock, metal, jazz, R&B, tribal. Brani principali sono le sue versioni de Il volo del calabrone, del classico jazzistico Giant Steps (John Coltrane) e di Respect di Aretha Franklin. Divenuta ormai famosa come “la chitarrista di Michael Jackson”, nonché ritenuta la controparte al femminile di Steve Vai, comincia a tenere seminari nelle scuole di musica in tutto il mondo. 
Il cd è accolto in  maniera positiva dalla critica.





Jennifer viene poi nuovamente reclutata per accompagnare Michael Jackson nel suo HIStory World Tour del 1996. 



Nel 1997 esce il suo secondo disco, dal titolo Tribal Rage, registrato con il bassista Ricky Wolking e il batterista Glenn Sobel. Il genere è decisamente più sperimentale del precedente: strumenti etnici mescolati con il suono della chitarra, la quale diventa ora un barrito di un elefante ora l'urlo di Tarzan. Sempre nel 1997 inizia la sua collaborazione con Jeff Beck, tuttora attiva, con il quale si troverà a suonare in tour e in studio, registrando il disco Who Else. Le partecipazioni e le collaborazioni di Jennifer non si contano, tra le più importanti citiamo: Superbowl #27 con Michael Jackson nel '93; MTV Europe Music Awards nel 2001 a fianco dei 5ive e una breve apparizione nel film Moonwalker di Michael Jackson.



Piccola curiosità:  la chitarra che vedete qui sopra era in vendita presso un sito di aste on line. 

Ecco il link all'annuncio,  come noterete e come viene specificato lo strumento è stato riverniciato per il tour di allora.








LE CHITARRE DELLE ROCKSTAR IN VENDITA

Segnalo un sito interessante dedicato ai collezionisti e a chi ha soldi da spendere e si vuol togliere qualche soddisfazione:

www.rockstarsguitars.com

Qui  avete la possibilità di acquistare la chitarra del vostro artista preferito, a dx il menù dove selezionare il Vs.  idolo, un click ed il gioco è fatto!!!







Nella foto sotto la chitarra di P. Collen dei DEF LEPPARD in vendita




sabato 8 giugno 2013

RECENSIONE IBANEZ HR GIGER

Che succederebbe se il  famoso creatore di Alien,  GIGER avesse la possibilità di creare una chitarra?

Risposta:  interviene  IBANEZ!!!

Nel 2005 l'artista di fama internazionale, visionario,  a metà tra in dark e il cyberpunk GIGER realizza in collaborazione con Ibanez una serie di chitarre in edizione limitata.






La base parte dal modello RGT42DX  un modello  made in Korea introdotto nel mercato nel 2005 con il corpo in mogano e costruzione neck trough, il modello ovviamente è uno di fascia economica, non male come finiture, ma nulla di eccelso.
I modelli GIGER quindi mantengono quindi tutti la dicitura  iniziale RGT (ad eccezione di un modello) + le iniziali dell 'artista Hans Rudolf  Giger ovvero HRG.
Da qui ecco le sigle dei vari modelli e le varie finiture grafiche.

RGT HRG 1 anno di produzione 2005  con la finitura grafica  definita  "NY City XIX" vedi sotto



e la RGT HRG 2 anno di produzione 2006-2007 con la finitura grafica definita ""NY City XI (Exotic)" vedi sotto

Le chitarre  vantano entrambe le medesime caratteristiche tecniche di partenza, quindi non esiste un modello migliore dell'altro, anche se la foto non rende l'idea vi dico che le finiture,  le tonalità base di colore sono praticamente identiche.

Ho avuto modo di suonarla in sala prove grazie ad un mio amico chitarrista  possessore di questo modello, e vi dico subito che, chi compra questa chitarra lo fa per avere un oggetto che non passa inosservato sul palco...e sicuramente non suona blues :-).
La chitarra non è male  e la costruzione neck trough da allo strumento un bel sustain, ed il manico Wizard II  è una garanzia.
La chitarra non è molto leggera rispetto alle sorelle RG in tiglio, il suono è scuro e a volte non troppo definito, colpa secondo me dei pick up che non fanno esprimere al meglio le potenzialità sonore di questo strumento.

Il prezzo per questo strumento da nuovo non era elevato, anzi abbastanza accessibile, se non ricordo male doveva essere sui 650 eurozzi, niente male e molto appetibile per i giovani metallers.
Adesso però non so' come mai  su alcune piattaforme questo modello uscito fuori produzione  ha sfondato il tetto dei 1300 euro, una cifra assolutamente assurda per il tipo di strumento in questione, che ricordo, è  made in Korea, ha dei pick up che non sono eccelsi, e le finiture non sono poi curatissime.....poi per dirla tutta la grafica non so' con che tecnica sia stata fatta, non vorrei scrivere uno sfondone ma sembra serigrafata e da l'idea che se uno non la tratta come Dio comanda dopo qualche anno si  ritrovi col il tema grafico sfogliato o sbiadito.

Giudizio finale?...una buona chitarrina per farci metal senza infamia e senza gloria ma dal grande fascino esteriore..... se poi la volete comprare usata o nuova (se trovate qualche rimanenza di magazzino) non fatevi abbindolare da cifre esose....si ....si tratta di un edizione limitata d'accordo ma non è oro!!!!


RECENSIONE IBANEZ JS 1000 BTB

Eccomi qui a parlare di una chitarra che fa parte della mia collezione:

IBANEZ JS   colore  Burnt Transparent Blue.



Da molti anni le serie signature della casa IBANEZ rappresentano il top della produzione grazie alla stretta collaborazione con chitarristi eccezionali come Joe Satriani appunto.
Corpo in tiglio americano, molto sottile, sinuoso e stondato, questa la prima differenza che si nota rispetto alla classica forma RG.
Attenzione, molti chitarristi crederanno che sia l'ennesima pappa scodellata  di tiglio dalla casa giapponese: niente di più errato secondo me.
In primis, si vero che si tratta di tiglio americano, ma data la forma del corpo vi assicuro che  il suono non ha nulla a che vedere con la produzione RG....meglio?  peggio?
Semplicemente diverso.
Il body estremamente sottile con 2 humbucker Di Marzio, Fred al Ponte, e Paf Pro al Manico, controllo del tono e del volume con possibilità di splittare i pickup con il "push".
Il suono molto  nitido  rende questa chitarra molto versatile  in tutti i contesti ad eccezione del metal.....provata in questo contesto infatti  risulta un pò troppo in penombra e non riesce ad uscire con un suono graffiante e convincente, cosa che assolutamente non accade in altri contesti musicali quali il pop, rock, l' hard rock ecc......
Premetto che detto strumento è stato provato e suonato in varie situazioni live e di amplificatore, e tra l'altro siccome questa carenza sonora credevo dipendesse da me, l'ho fatta provare pure ad altri chitarristi, ma nulla da fare, questa creatura non è fatta per il metal....dopo non dite che non vi avevo avvisato.




Pregi: il peso, la maneggevolezza di questo strumento e il suono bello nitido, cristallino, unito al ponte che se settato a puntino è veramente eccezionale.

Difetti: il fatto di non avere 24 tasti, e il suono che è talmente pulito e cristallino nei distorti da non perdonare  eventuali errori e sbavature in termini di esecuzione pezzi.
Infine, uno dei grossi difetti che ho riscontrato sta nelle finitura dell'hardware.




La combinazione del blu con la finitura "cosmo black"   delle parti metalliche è spettacolare ma  alla lunga tende a scolorirsi .....questo anche se come me si pulisce lo strumento dopo ogni "serenata" :-)
Scherzi a parte ho visto in giro che un po' tutte queste JS tendono a avere questo problema.
 
Money:
Questo modello  con la colorazione blue ha riscontrato un ottimo successo commerciale tanto che secondo a quanto ho letto in vari forum e siti di appassionati è stata la JS più venduta, e tutt'ora la più ricercata dai collezionisti....peccato solo che non sia più in produzione!!
(più ricercata se si escludono i modelli super-esclusivi come la blackdog ecc..)
In italia si trova in vendita  in varie piattaforme di strumenti ad un prezzo che oscilla tra i 600 e gli 800 euro.....nuovo quando uscì  se non erro lo strumento costava tra i 1250 e i 1400 euro.
Siccome la produzione è cessata nel 2009, quindi tutto sommato da poco, il prezzo sarà destinato a salire sicuramente nei prossimi anni, chi ce l'ha quindi farebbe bene a tenersela stretta!!! 



Curiosità:
questa colorazione all'inizio venne commercializzata in tutto il mondo, poi Ibanez decise  di sospendere la produzione per il mercato USA, destinando così il modello all'area EU e Giappone.
Questo ha fatto si come ho scritto sopra che il modello sia abbastanza ricercato......basta vedere nel sito ibanezrules per rendersi conto dei prezzi a cui vengono vendute queste chitarre usate.

Spero che il post vi sia piaciuto....domande....correzioni ecc.... scrivete.




SATISFACTION

Il mio post "minima spesa massima resa" in prima pagina sul sito   www.accordo.it
ecco il  LINK  all'articolo con i vari commenti degli utenti.



 Un grazie allo staff  del sito per aver accettato il mio articolo.




domenica 2 giugno 2013

G.A.S. Gear Acquisition Syndrome

Gear Acquisition Syndrome – un termine gergale anglosassone usato soprattutto da chitarristi e musicisti che indica una sorta di sindrome da acquisto compulsivo volta a far desiderare l'acquisto di attrezzature (gear) relative alla propria professione/hobby.

Che cosa si intende per acquisizione Sindrome Gear, anche popolarmente conosciuta come GAS?GAS è una malattia inspiegabile che colpisce i chitarristi in cui l'acquisizione di nuovi attrezzi non ha alcuna connessione con il  reddito,  la necessità reale di acquistare, o le capacità tecniche del musicista.

Possedere 10 pedali di distorsione che fanno esattamente la stessa cosa, o comprare l'effetto più assurdo per utilizzarlo una sola volta.  
O ancora potersi vantare con gli amici di possedere l'ultimo multieffetto da icsmilaeuro :-) ...avere un rack da 18 unità che per trasportarlo ci vogliono gli schiavi, o inseguire per anni quel dato suono che si ha in testa intaccando conto in banca e risparmi. 
Non importa se la vostra auto ha le gomme liscie, l'importante è accantonare e spendere soldi per il nostro meraviglioso hobby. 

La GAS sta rapidamente diventando un'epidemia, che ci crediate o no i forum di musicisti  sono pieni di discussioni che affrontano questo tema.

Nessuno è immune da questo disturbo nemmeno il sottoscritto..... 


Per ulteriori informazioni:

http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_da_acquisto_compulsivo.

 






CHITARRA ELETTRICA MINIMA SPESA MASSIMA RESA

Eccomi a parlare di una filosofia importante in questi tempi di crisi:

minima spesa massima resa.

Un giorno di 12 anni fa'  passeggiando per le vie del centro mi innamorai letteralmente di una chitarra elettrica un IBANEZ RG 320  versione limited.
La chitarra  di entry level era made in japan, di buona fattura niente di eccelso intendiamoci, ma era comunque assemblata molto bene. La dicitura limited stava ad indicare  che al posto del tiglio americano il body era di frassino e che invece che i classici capotasti a pallini montati su versioni economiche aveva i più aggressivi e moderni denti di squalo.
Decisi così l'acquisto, e  oggi dopo 12 anni posso dire che è stato il "mio strumento preferito" .
Inizialmente l'acquisto fu dettato dalla necessità di avere un muletto, poi piano piano nel corso dei mesi mi accorsi che lo strumento non era niente male, suonava già benino di suo, era versatile, leggero, ben bilanciato, decisi così di customizzarlo a tempo avanzo e ovviamente a soldi avanzi, piano piano senza fretta.....veniamo ad un paio  di conti:

costo iniziale  400 euro   - 150 euro x di un catorcio di chitarra acustica in permuta =   250 euro

potenziometri 900 k        2x10 euro cadauno = 20 euro

pick-up modificati:        DiMarzio  air norton manico = 90 euro
                                       DiMarzio superdistortion al ponte = 120 euro

vendita su nota piattaforma musicale dei vecchi pick-up =  -40 euro (entrambi)

+ lavoro di schermatura vano pick-up e nuove saldature eseguito da me

COSTO TOTALE = 440 euro

Niente male 440 euro per uno strumento custom di casa Ibanez made in Japan  di fascia entry level, il suono che ci crediate o no è veramente in grado di competere con chitarre di fascia nettamente superiore. Ovviamente inutile dire che sono andato a "botta sicura" nel senso che avevo conoscevo già la risposta timbrica di alcuni pick-up, che mi ero fatto un giro in internet  per vedere come effettuare i vari lavori di montaggio e smontaggio componenti ecc....ecc...
Ovviamente qui non stiamo a dire che i soldi spesi su chitarre di livello alto siano spesi male, tutt'altro, intendo dire che oggi il mercato musicale offre delle chance di effettuare delle vere e proprie customizzazioni su chitarre di fascia bassa per renderle degli ottimi muletti, e in qualche caso anche per renderle delle vere e proprie "prime donne" sul palco.
Valutare quindi la filosofia...... minima spesa massima resa.




                                      

AFORISMI SULLA CHITARRA


Alcuni aforismi che ho trovato in giro per il web.......

"Pensavo è bello che dove finiscono le mie dita | debba in qualche modo incominciare una chitarra. (Fabrizio de André)"  
Senti che bellezza:"Un giorno anche la guerra si inchinerà al suono di una chitarra". (Jim Morrison)

"La volta in cui ho bruciato la mia chitarra fu come un sacrificio. Si sacrificano le cose che si amano. Io amo la mia chitarra. (Jimi Hendrix)

"Il paradiso per me? Mia moglie ed io sulla Route 66 con una tazza di caffè, una CHITARRA da quattro soldi, un registratore preso dal rigattiere, una stanza del Motel 6, e una macchina in buone condizioni parcheggiata davanti alla porta". (Tom Waits)

"Qualche volta tu vorrai rinunciare a suonare la chitarra, tu odierai la chitarra. Ma se le sarai fedele, lei ti ricompenserà". (Jimi Hendrix)


"Qualche volta penso che la mia chitarra sia un po' il mio terapista". (Avril Lavigne)

"Se io sono un "dio" - come dite voi - della chitarra, mio figlio sarebbe Gesù, giusto? Ciò significa che nel prossimo tour cammineremo sulle acque."  (Eddie Van Halen)
"Quando ho preso in mano una chitarra per la prima volta, improvvisamente, semplicemente suonando un paio di note, mi ha veramente parlato. Era quasi come se fossi già stato stato capace di farlo prima. Era qualcosa che sentivo veramente naturale."  (Slash)
"Una canzone? Tre accordi di chitarra uniti al potere della parola."  (Patty Smith)
 
 

sabato 1 giugno 2013

RECENSIONE IBANEZ K7

Oggi voglio parlarvi di questa strumento che possiedo nel mio arsenale, acquistata usata di seconda mano nel 2007 da un famoso negozio di strumenti, la sei corde sarebbe stata nuova fiammante se non fosse stato  per una minuscola ammaccatura nel retro del body.
Ma veniamo a noi:

La chitarra nasce in due tipi di colorazione che prendono il nome del duo Munky ed Head.

La prima colorazione denominata  Firespeak Blue (James "Munky" Shaffer's), e il  Blade Gray (Brian "Head" Welch's model).
Entrambi i modelli vantano le medesime  caratteristiche tecniche ed escono dalla casa madre con l'accordatura A, D, G, C, F, A, D  (tipica dei Korn).
La mia K7 è stata provata in varie situazioni e con set up differenti: sia collegata ad un POD 2.0 in diretta, per arrivare ai combo valvolari Marshall, alle testate e cassa Randall sino alla Carvin Legacy.
Pregi:
Il sound della chitarra è molto potente e profondo caratteristica tipica del mogano, ottimo quindi per fare rock metal,  buona tastiera e bel sustain, bellissime le finiture madreperla lungo tutto il manico, azzeccato il logo K7 all'altezza del 12mo tasto....insomma,  sin dal primo istante si percepisce di avere tra le mani uno strumento di eccellenza di casa Ibanez.
Nulla da dire sul ponte, ormai Ibanez ci ha abituato ad elevati standard, ed il modello tipo  Lo Pro si sà... o si ama o si odia, personalmente non ho mai riscontrato perdite di accordatura durante i live.
La chitarra nasce con la leva del vibrato a U, a mio avviso scarsamente utilizzabile, che però può essere benissimo sostiuita con la classica.
Difetti:
La pesantezza dello strumento rispetto alle sorelle ibanez sette corde con il body in tiglio americano....la poca versatilità dello strumento a causa di due soluzioni tecniche a mio avviso troppo limitanti ovvero: un solo controllo (volume) e selettore pick up a tre posizioni, questo limita  le possibilità espressive di questa chitarra.
La chitarra viene tolta dalla produzione nel 2006 sostituita dal modello Apex a mio avviso non all'altezza della serie precedente.
Forse la scarsa versatilità dello strumento ha fatto si che questo modello non ottenesse il giusto successo commerciale in Italia, un vero peccato perché  questa è veramente una signora chitarra!!!


Qui sotto le caratteristiche tecniche: